Perchè votiamo NO al Referendum Costituzionale Boschi-Verdini
Con il SI si tagliano le poltrone al Senato. FALSO!
Con la Riforma Boschi-Verdini non viene affatto abolito il Senato, ma viene abolita soltanto l’elezione diretta dei senatori. Il nuovo Senato sarà composto da Consiglieri Regionali (74) e dai Sindaci (21, oltre a 5 nominati dal Presidente della Repubblica), che verranno eletti dai Consigli Regionali (quindi dalla stessa classe politica).
I nuovi Senatori manterranno l’IMMUNITA’ PARLAMENTARE, non li sceglierà più il cittadino, ma direttamente la classe politica regionale, che deciderà quindi a chi dare l’immunità parlamentare e a chi no. Il ceto politico che elegge sè stesso e decide chi difendere e chi no! Vuoi un altro esempio di come il ceto politico difende sè stesso? Il metodo dei capilista bloccati nell’Italicum.
Con il SI si risparmiano un sacco di soldi. FALSO!
Le stime sul costo del nuovo Senato dicono che il risparmio potrà essere dai 50 ai 150 milioni ( link ) su una spesa complessiva di circa 550 milioni di euro.
Sai quanto costa un aereo da guerra F35? Oltre 100 milioni! E una tornata elettorale? Oltre 300 milioni di Euro.
Con la Riforma Boschi-Verdini rimane in piedi la struttura del Senato, con i dipendenti, le segreterie, la bouvette, ecc ecc…. Inoltre nessuno nega la possibilità che in futuro, magari dopo il Referendum, possa essere introdotta una forma di rimborso forfettario delle spese!!!
Con il SI si snellisce il procedimento legislativo. FALSO!
Basta guardare il confronto tra vecchia e nuova Costituzione per vedere che non viene affatto snellito niente (guarda il confronto tra vecchia e nuova Costituzione). I procedimenti legislativi diventano 9.
Il nuovo Senato non avrà la possibilità di votare la fiducia al Governo, ma se lo vorrà potrà inondare la Camera dei Deputati con proposte volte a fare ostruzionismo sfruttando i procedimenti legislativi prodotti dalla Riforma Boschi-Verdini. Nella pratica l’abolizione del bicameralismo paritario ha un senso solo quando lo stesso partito ha la maggioranza sia alla Camera (con Parlamentari eletti nelle elezioni politiche classiche) sia al Senato (dipendente quindi dalle elezioni Regionali, che non coincidono con le elezioni politiche).
Facciamo un esempio: se alle prossime elezioni politiche dovesse vincere il Movimento 5 Stelle, grazie ai meccanismi dell’Italicum avremmo una Camera composta a maggioranza dai Grillini, ma un Senato composto principalmente da esponenti del Partito Democratico.
La riforma è miope perché non tiene conto di quello che potrà avvenire tra qualche anno e si basa sull’idea che sarà sempre lo stesso partito al Governo Nazionale e a quello delle Regioni.
In Italia non si può mai cambiare niente che c’è sempre qualcuno che è contrario. FALSO!
Per noi non si tratta di cambiare, ma di cambiare bene! Lo dicono anche i sostenitori del SI che il testo è “perfettibile”….. ma non stiamo votando una legge ordinaria ma una modifica sostanziale della COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA!
Il problema non è l’abolizione del Senato della Repubblica (che è una finta abolizione) ma il combinato disposto con la legge elettorale Italicum. Ci sono centinaia di metodi per ridurre i tempi di approvazione delle leggi e ridurre i costi: cambiare i regolamenti parlamentari, abolizione in toto del Senato, riduzione degli stipendi dei Parlamentari.
Con il nuovo sistema, chi vince governa 5 anni e alla fine del mandato viene valutato se ha fatto bene o male. FALSO!
E’ necessario stare attenti ad attribuire le colpe: le reali responsabilità non sono del sistema istituzionale, ma della politica che non riesce a trovare una sintesi. La colpa non è della Costituzione (che può essere benissimo cambiata) ma di chi viene eletto. La realtà è tutt’altra e dimostra che l’iter di approvazione delle leggi può seguire due distinte strade la cui velocità è del tutto indipendente dal bicameralismo. Se le leggi sono d’iniziativa governativa (e il governo si mette davvero in testa di farle passare) non c’è pastoia parlamentare che valga a fermare la macchina: si approvano e basta, con tempi medi strettissimi (130 giorni). Se invece l’iniziativa non è governativa, ecco che i tempi diventano pachidermici (600 giorni) e, soprattutto, le probabilità di successo sono molto più ridotte.
Con la Riforma Boschi-Verdini si garantisce comunque la partecipazione democratica dei cittadini, si introduce lo Statuto delle Opposizioni si abbassa il quorum per i Referendum e con tempi certi per le leggi di iniziativa popolare. FALSO!
Innanzi tutto lo Statuto delle Opposizioni è votato dalla maggioranza. Inoltre le firme per le leggi di iniziativa popolare passano da 50mila a 150mila, quindi triplicano. La soglia delle 50mila firme nasceva dalla consapevolezza che all’epoca l’elezione di un Parlamentare richiedeva 50mila voti. Il ragionamento era “se ci sono 50mila cittadini che non si riconoscono in nessun Parlamentare, possono presentare una proposta di legge in maniera autonoma”. Il limite delle 150 mila firme è stato invece introdotto triplicando le firme precedentemente necessarie.
Il quorum per i Referendum si abbassa soltanto se vengono raccolte 800mila firme, e non più 500mila. Sono veramente tante per chi non ha mezzi e soldi a disposizione.
Inoltre l’annunciato Referendum propositivo ancora non esiste in nessuna proposta di legge, è soltanto un annuncio.
In compenso, il combinato disposto con l’Italicum, va a modificare radicalmente l’elezione della Corte Costituzionale e del Presidente della Repubblica.
Solo in Italia abbiamo due Camere che fanno le leggi. Vero SOLO IN PARTE!
Premesso che il problema non è la finta abolizione del Senato, spesso i paesi che vengono portati come esempio hanno pochissimi abitanti oppure gravi derive autoritarie.
I Paesi monocamerali in Europa sono Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovacchia, Svezia, Ungheria: tutti Paesi che arrivano a fatica a 20 milioni di abitanti, con forme di Stato e Governo diverse dalla nostra e spesso di natura autoritaria, passata o presente.
In Francia, dove c’è un Senato del tutto simile a quello immaginato dalla Riforma Boschi-Verdini, le principali forze politiche stanno discutendo di riformare il Senato nel senso di Camera eletta a suffragio universale con competenze diverse dalla Camera dei Deputati.
Il Bundesrat tedesco (modello – a parole – del nostro futuro Senato) è composto dai Governi dei Landere serve a far partecipare attivamente gli Stati della Repubblica Federale al processo legislativo: ogni Lander costituisce un gruppo parlamentare e vige il vincolo di mandato. Inoltre i Lander tedeschi sono di fatto Stati veri e propri, avendo poteri legislativi in numerosi ambiti.
Il nostro Senato sarà organizzato per gruppi parlamentari politici e senza vincolo di mandato: una forzatura per una Repubblica regionale e formalmente ancora parlamentare.
Se non passa la Riforma Costituzionale, il Governo va a casa e il paese piomba nell’instabilità. FALSO!
Questa è l’ennesima prova che la Riforma Costituzionale Boschi-Verdini è una pessima Riforma. A ottobre non voteremo per una legge ordinaria, ma per una modifica sostanziale alla COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA, un testo che rimarrà in vigore nei prossimi 50 anni. Sei disposto a barattare i prossimi 50 anni con ciò che può avvenire nei prossimi 5? E se tra 10 anni dovessero vincere le elezioni le “forze dell’instabilità”? Gli avresti dato in mano il Governo del Paese.